La serra bioclimatica (chiamata anche serra solare) è una soluzione di bioedilizia dai molteplici benefici: permette di ridurre i consumi, grazie all’energia solare, usufruendo allo stesso tempo di uno spazio aggiuntivo in casa. Non aumenta la cubatura dell’abitazione ed è per questo che risulta un’opportunità vantaggiosa e di design per ottenere un maggiore spazio sfruttabile tutto l’anno. Ma la serra bioclimatica deve rispondere a una precisa normativa: ci sono infatti delle regole da rispettare per la sua realizzazione, sia regionali che comunali, che variano a seconda del territorio in cui dovrà essere realizzata.
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Sono previsti dei bonus fiscali per le serre bioclimatiche, per agevolare e promuovere la realizzazione di queste opere di efficenza energetica.
Vediamo la normativa in vigore per quanto riguarda la regione Lazio e il comune di Roma.
Serra bioclimatica: normativa della regione Lazio
Quali sono i parametri da rispettare per costruire una serra bioclimatica nel Lazio? La normativa è disciplinata con legge regionale 27 maggio 2008, n. 6: “Disposizioni regionali in materia di architettura sostenibile e di bioedilizia (1)”. Nell’articolo 2 sono illustrate tutte le finalità per la realizzazione di opere di questo tipo. La funzione di una serra bioclimatica è promuovere il risparmio energetico e l’uso di fonti energetiche rinnovabili, assicurare il benessere degli occupanti, utilizzare determinati materiali e tecnologie che possano soddisfare determinate necessità. Tutti obiettivi nobili e da perseguire per proteggere l’ambiente e ottenere un ritorno economico.
Nell’articolo 12 sono, invece, indicati i calcoli degli indici di fabbricabilità. In particolare, si legge che con l’obiettivo di favorire la costruzione di edifici a basso consumo energetico, “I comuni prevedono, per la determinazione dell’indice di fabbricabilità fissato dallo strumento urbanistico e fermo restando il rispetto delle distanze minime previste dalla normativa vigente, lo scomputo:
a) del maggior spessore delle murature esterne degli edifici, siano esse tamponature o muri portanti, per la parte eccedente 30 centimetri, fino ad un massimo di 25 centimetri;
b) del maggior spessore dei solai intermedi e di copertura, per la parte eccedente 30 centimetri e, rispettivamente, fino ad un massimo di 15 e 25 centimetri;
c) delle serre solari con vincolo di destinazione e, comunque, di dimensioni non superiori al 15 per cento della superficie utile dell’unità abitativa realizzata;
d) degli altri maggiori volumi o superfici finalizzati, attraverso l’isolamento termico ed acustico, la captazione diretta dell’energia solare e la ventilazione naturale, alla riduzione dei consumi energetici o del rumore proveniente dall’esterno.”
Con la legge numero 10 del 13 agosto 2011 quest’ultima voce è stata però modificata. La lettera c), comma 1, dell’articolo 12 della legge regionale 27 maggio 2008, n. 6 è sostituita dalla seguente: “c) delle serre solari di dimensioni non superiori al 30 per cento della superficie utile dell’unità abitativa realizzata, costruite sia in aderenza che in adiacenza, con almeno tre lati realizzati a vetro o materiali adatti allo scopo o con una superficie vetrata o di materiale equivalente di congrue dimensioni.” Questo significa che una serra bioclimatica può essere ampia fino al 30% rispetto ai metri quadrati utili della casa e deve avere tre lati vetrati. Arredare uno spazio del genere offre quindi diverse possibilità.
Nel caso le serre bioclimatiche vengano realizzate su edifici esistenti, devono comunque rispettare le norme relative alle costruzioni. Sono ovviamente valide anche quelle legate a vincoli paesaggistici e storico-architettonici.
In più sono previsti dei bonus fiscali per le serre bioclimatiche, per agevolare e promuovere la realizzazione di queste opere che favoriscono l’efficenza energetica delle abitazioni.
Serra bioclimatica: normativa del comune di Roma
Per quanto riguarda la realizzazione di una serra bioclimatica nel comune di Roma, la normativa che la riguarda è contenuta nella deliberazione n. 7 del 14/02/2011. L’assemblea capitolina ha infatti stabilito delle linee guida ben precise che riguardano questi spazi e le loro finalità. Per poter usufruire di questa opportunità, e fare in modo che i metri quadrati non vengano conteggiati nella cubatura dell’abitazione, ci sono delle condizioni da rispettare:
- il fabbisogno di energia per la climatizzazione durante l’inverno deve essere ridotta di una quantità di almeno il 10%, utilizzando lo sfruttamento passivo oppure attivo dell’energia solare. Questo risparmio va dimostrato tramite dei calcoli effettuati dal progettista e che dovranno essere allegati al progetto della serra bioclimatica;
- le dimensioni in pianta non devono superare il 15% della superficie utile dell’abitazione sottoposta a questo intervento di bioedilizia;
- la realizzazione di questa serra non deve portare a creare dei nuovi spazi riscaldati, oppure che accolgano persone in modo continuativo, sia come abitazione permanente o non permanente, che come luogo di lavoro. Non deve quindi esser usato in modo illecito come ampliamento di uno spazio abitativo (per esempio prolungamento del soggiorno o spostamento di una camera);
- i locali retrostanti devono mantenere il rapporto già presente di illuminazione e areazione naturale diretta. Ossia non devono essere modificati dall’aggiunta della serra solare;
- se le superfici sono vetrate, devono essere schermate da tende o da altri dispositivi mobili e rimovibili, per evitare che l’ambiente possa surriscaldarsi durante la stagione estiva. Questa infatti è uno dei requisiti fondamentali del sistema bioclimatico, che deve mantenere la casa calda in inverno e fresca d’estate;
- il progetto deve tener conto del “guadagno energetico” calcolandolo secondo la normativa UNI e sull’intero periodo di riscaldamento. Per “guadagno” si intende la differenza tra energia dispersa in assenza della serra bicolimatica e quella dispersa in presenza dello stesso sistema;
- le serre solari devono essere integrate, in modo prioritario, nella facciata della casa posta nell’angolo tra sud/est e sud/ovest.
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Per realizzare un progetto di una serra bioclimatica che rispetti tutte le normative e sia funzionale, oltre che esteticamente collegata all’abitazione che andrà ad accoglierla, è necessario affidarsi ad esperti in questo campo. Inoltre, a seconda del progetto, possono essere necessari dei documenti da presentare (DIA o Permesso a costruire). La serra bioclimatica può essere creata su un terrazzo o un balcone, oppure può essere uno spazio vetrato accanto all’edificio.